Come valutare l’esperienza vissuta

    Crearsi buone aspettative grazie a una nuova consapevolezza

    Bene, siamo arrivati verso la fine di questo viaggio. Ora che stiamo concludendo questo percorso sul rapporto fra aspettative e delusioni, puoi valutare l’esperienza vissuta. Ti puoi chiedere: cosa mi sono “portato a casa” fino ad ora? In che modo questa esperienza mi è stata utile? Se vuoi parlarmene contattami, sarò felice di ascoltarti.

    Mi auguro per te che, innanzi tutto, che quello che hai letto e appreso fino ad ora, e gli esercizi che hai svolto ti siano stati utili

    Perché un riepilogo?

    Anche questo sarà un post di riepilogo. Per due motivi, primo perché ho iniziato a trattare questo argomento ormai diversi mesi fa, e una ripetizione serve a non “perdere di vista” gli argomenti e aggiungere ogni volta altre prospettive su quegli argomenti.

    L’altro motivo è il tempo. Quando ho iniziato a occuparmi di questo argomento ho pubblicato i miei post ogni due settimane. Adesso sono impegnato in un altro progetto professionale, che potrai vedere sul mio profilo Facebook, oltre il blog, le sessioni di counseling e le collaborazioni professionali. Per cui ho rallentato un po’ i tempi di pubblicazione e di conseguenza un post di riepilogo permette di “unire i punti” nuovamente e in un modo diverso. Infatti vedrai che ho progettato questo post diversamente dai precedenti. Se mi chiederai l’amicizia sul mio profilo, potrai vedere anche il mio nuovo progetto che porterò avanti insieme a questo e riguarda specificamente il mondo dei caregiver familiari.

    Valutare l’esperienza: conoscenza e consapevolezza

    Prima di iniziare questa ripetizione ti posso dire che potrei riassumere tutto quello che hai letto in questi post, (o se vogliamo tutto quello che hai appreso in questo viaggio) e racchiuderlo con due parole: conoscenza consapevolezza

    La conoscenza

    La conoscenza riguarda tutti i concetti che hai imparato. Faremo ora un breve riepilogo, partendo proprio dai principali racconti che hai letto in questi post. Sicuramente leggendoli o rileggendoli ti sarai fatto un po’ dei film nella tua mente. I protagonisti saranno dei tacchini, adepti di sette bizzarre, monaci con i loro dubbi e certezze, e medici che, superando le loro vicissitudini, hanno contribuito a dargli un senso allo loro vita e a quella dei loro pazienti

    Valutare l'esperienza: il tacchino induttivista
    Valutare l’esperienza: il tacchino induttivista

    Valutare l’esperienza: le analogie

    Ricapitolando, hai imparato come puoi apprendere dei concetti, partendo da una ipotesi generale, qualcosa che credi vera, e applicandola poi nelle vicende della tua vita. Oppure hai imparato come, talvolta, delle esperienze ti sono “da insegnamento” e allora tenderai a generalizzarle in altre esperienze, che vivrai e che riterrai analoghe

    Hai imparato che questo modo di apprendere a volte funziona e a volte no. Quindi, è un modo con il quale crei le tue aspettative e le tue delusioni. Sai poi che apprendi anche per analogie e un modo per creare delle analogie consiste creare delle metafore: dei concetti per spiegare degli altri concetti. E questo ti permette di dare un senso a delle esperienze. Senza l’uso delle metafore, non avresti potuto trovare un modo migliore per dargli quel senso. In sostanza, le metafore ti permettono di dare un nuovo senso a delle aspettative e a delle delusioni

    Dare un senso e valutare l’esperienza

    Hai appreso inoltre che per dare un senso e valutare l’esperienze vissuta è importante saper entrare “nel dettaglio” delle emozioni che vivi. Altre volte il senso migliore di cui puoi aver bisogno è quello dell’umorismo, specie per superare alcuni momenti difficili. La conoscenza del “dettaglio” delle tue emozioni ti permette di avere una percezione più chiara di cosa significa vivere quelle aspettative e quelle delusioni. Di conseguenza ti consente di trovare anche delle “vie d’uscita” da quelle delusioni.

    Il tacchino induttivista

    Ti ricordo la storia, vista nel primo post , del tacchino induttivista, raccontata dal filosofo Popper. Il povero tacchino si aspettava una vita felice e rimase deluso alla vigilia del giorno del ringraziamento! Ed ecco come si creano le delusioni!

    I bias gli alieni e la zebra

    Nel secondo articolo la storia raccontata dallo psicologo Festinger, riguardo alla setta che era troppo affezionata all’idea della venuta degli alieni da non volersi deludere cambiando idea. E ti ricordo anche il racconto di quel mio docente che ci parlò di come, se ascoltiamo un suono di zoccoli provenire dalla strada, ci aspettiamo che si tratti di un cavallo e non di una zebra. Credimi, da quel racconto ho vissuto delle esperienze molto deludenti e ne ho appreso e continuo ad apprendere le sfumature nel suono, dato da quegli zoccoli.

    Valutare l'esperienza: il suono degli zoccoli
    Valutare l’esperienza: il suono degli zoccoli

    Le emozioni i sentimenti e la granularità emotiva

    Nel terzo post ti ho parlato, fra l’altro, dell’ipotesi della neuroscienziata Lisa Feldman Barret e del suo concetto di granularità emotiva, per il quale un’aspettativa non è solo un’aspettativa. E per lo stesso motivo anche una delusione non è solo una delusione. Questo perché, se indaghi affondo nella delusione, ci potrà essere anche, magari, rabbia, paura e nell’aspettativa fiducia, sicurezza, ecc. E più sei preciso nell’identificare tutte quelle sfumature più facilmente potrai comprendere quali sono le risorse che ti permetteranno di ottenere dei risultati. E più facilmente potrai comprendere cosa apprendere dalle delusioni o come superarle.

    Il pensiero laterale e l’apprendimento per metafore

    Poi nel quarto post hai approfondito gli argomenti dei post precedenti. Hai compreso come oltre al povero tacchino noi apprendiamo da induzioni e deduzioni, come in un movimento circolare. Il dettaglio di una esperienza ti induce a crearti una teoria da cui dedurrai dei fatti. Quando i fatti non ti basteranno per comprendere qualcosa, allora ti servirai di altre deduzioni, o creerai altre induzioni, Poi, per comunicare o comprendere alcuni concetti, avrai bisogno del pensare per metafore.

    Se ci pensi, le analogie sono dei modi per creare la realtà attraverso le metafore. Se ti esprimi dicendo che le tue aspettative sono grandiose, o luminose, o oscure o deboli, stai creando delle metafore. Se le tue delusioni saranno: “come un muro che ti crolla addosso” o “come delle gocce di pioggia disperse nel mare” stai creando delle metafore. 

    Qual è l’utilità di riconoscere le metafore? Che proprio grazie ad esse e quindi lavorando con quelle metafore ci sono tantissimi strumenti che nel counseling mi permettono di creare nuovo senso. Tanto per vedere quelle aspettative sotto nuovi punti di vista, che per puntellare le delusioni e dargli un nuovo senso. A proposito “vedere una aspettativa” è una metafora, tanto quanto, “puntellare una delusione”!

    Un senso e uno scopo concreto

    Nel quinto post ti ho parlato della vita di Viktor Frankl, scampato ai campi di concentramento e della storia della sua famiglia e di come si sia interrogato sul fatto che avere uno scopo. Quindi una aspettativa da concretizzare, aiuta a vivere meglio e superare le vicissitudini della vita. Ma poi ho aggiunto che cercare sempre un significato in quello che ci è accaduto, non è sempre utile. Trarne insegnamento è la prima cosa che possiamo fare. Ma se non ne troviamo nessuno è bene comprendere semplicemente, che fra tutte le difficoltà del caso, si debba semplicemente trovare la strada per andare avanti nella vita. Perché la frase “nella vita a volte si vince e a volte si impara” è molto bella, funziona, credo spesso, ma non sempre 

    Le buone relazioni

    Nel sesto post poi ti ho parlato degli studi di alcuni ricercatori sugli effetti benefici delle buone relazioni sul sistema cardiocircolatorio. Di come, in sostanza, avere delle buone relazioni possa aiutare a superare le delusioni. Le relazioni sono anche l’origine, ovviamente di molte delusioni. Ma, ormai, avrai compreso che non ti sto proponendo una sorta di “via per la felicità incondizionata”, ma delle idee e degli strumenti per vivere più serenamente, tanto le continue aspettative che creerai, che le continue delusioni che altrettanto creerai.

    Valutare l'esperienza: crearsi buone relazioni
    Valutare l’esperienza: crearsi buone relazioni

    La consapevolezza

    Tutto questo riguarda la conoscenza. Poi gli esercizi, che hai svolto, hanno avuto lo scopo di darti una maggiore consapevolezza di cosa comporta crearsi delle aspettative (viste nel primo post) e vivere e superare delle delusioni.

    Non affezionarsi ai Bias e cambiare idea

    Nel secondo post hai potuto esercitarti su come “non affezionarti” a ciò che credi. Hai cambiato idea molte volte nella tua vita e continuerai naturalmente a farlo. A volte non lo facciamo, per orgoglio, per paura. Abituarti a modificare la tua idea, anche per gioco ti permetterà di imparare a farlo con maggiore leggerezza. In questo modo potrai accrescere la fiducia in te stesso che ti permetterà di comprendere quali sono, piuttosto, le idee connesse ai tuoi bisogni profondi. Quelle idee che sono veramente importanti per te e che non cambieresti per nulla al mondo. Se ti può interessare, come argomento, puoi scrivermi e magari una volta ci potrò fare un post.

    L’ausilio delle emozioni per valutare l’esperienza

    Nel terzo post hai appreso quali differenze ci sono, più nel dettaglio, fra una esperienza in cui la tua aspettativa si è tramutata in un obiettivo concreto e poi in un tuo successo, e l’esperienza nella quale invece quell’obiettivo probabilmente non era efficace e si è tramutato in una delusione. Ricordi le domande che ti chiesto di porti? Cosa provavi? Cosa credevi? Cosa era importante? Cosa facevi? Anche in questo caso, per rendere l’esercizio veramente efficace, sarebbe preferibile un feedback costante e quindi, se ti interessa approfondire questo argomento, contattami. Credimi che, spesso, la differenza fra un successo e un fallimento è nel dettaglio specifico di queste domande e nell’apprendere cosa comportano le risposte.

    Inoltre, hai potuto provare cosa significa crearti delle aspettative in un clima di sfiducia o di fiducia. Questo può farti riflettere su come, il nostro stato d’animo influenzi il modo in cui prendiamo le nostre decisioni. Quell’esercizio è un po’ un “caso limite”. Se ti immagini che il mondo sia un posto terribile, cosa puoi prospettarti nel tuo futuro? Pensa un po’, se litighi con il tuo socio, il tuo collega il tuo partner, o hai appena finito di vedere un resoconto su di una tragedia, accaduta da qualche parte del mondo, prima di pianificare un progetto.

    Valutare i diversi punti di vista dell’esperienza

    Nel quarto post ti ho suggerito, sostanzialmente di vedere la situazione che vivi, che può essere un fallimento o un successo, una aspettativa o una delusione, da più punti di vista. uesto è quello che suggerisce, ad esempio Eduard De Bono, esperto di pensiero laterale, per risolvere problemi complessi

    La certezza dei fallimenti

    Nel quinto post ti ho posto davanti a qualcosa che rimarrà ineluttabile per tutti noi, la certezza dei fallimenti che sicuramente faranno parte della nostra vita. Ricordi il gatto che andava verso il suo ineludibile destino con calma? Ma in questo post voglio ricordarti che per lo stesso motivo, cioè, poiché ci saranno delle delusioni che non dipenderanno da te, ci saranno delle esperienze nelle quali le tue aspettative genereranno dei successi, nonostante te, le tue incapacità e la tua inesperienza.

    La riconoscenza

    Se nel primo caso ti sarà andata male e come hai compreso o impari o vai avanti, nel secondo caso abbi il coraggio di comprendere cosa è accaduto di buono, nonostante te, con onestà, e sii riconoscente verso il mondo per ciò che hai ricevuto. Senza aspettarti di ricevere poi qualcosa di buono. Sii riconoscente con delle azioni, con dei gesti con delle parole per tutte le volte in cui hai ottenuto qualcosa di inaspettato e di positivo. Ritornando alla storia dei due gatti nessuno dei due sapeva quale destino lo aspettava, ma lo hanno affrontato in due modi diversi. Senza sapere, comunque, cosa sarebbe loro accaduto

    Da quella storia puoi apprendere, anche, che non siamo sempre padroni del nostro destino, ma credo sia doveroso, ringraziare il mondo. E’ vero anche che, se ci rifletti, è proprio quello che faceva il gatto che ha affrontato il destino apparentemente peggiore. Il punto è che non possiamo sapere realmente quale sarà il nostro e allora dobbiamo credere che ogni volta ci troviamo di fronte al bivio di essere sia un gatto che l’altro.

    Tutto questo ti porterà ad accrescere la tua attenzione, che credo sia uno dei migliori antidoti alle delusioni, e a superarle quando le vivrai.

    Valutare l’esperienza nelle relazioni

    Nell’ultimo, il sesto post, hai compreso come, un potente antidoto alle delusioni, è dato dalle relazioni che crei. Ma d’altra parte molte delle tue delusioni dipendono e dipenderanno proprio dalla qualità delle tue relazioni. In un certo senso puoi intendere le relazioni metaforicamente come un farmaco, il quale, come ogni farmaco ti permette di guarire ma se preso nelle modalità sbagliate ti crea sofferenza.

    Valutare l'esperienza: evitare le delusioni
    Valutare l’esperienza: evitare le delusioni

    “Relazioni” inoltre è una nominalizzazione, lo immagini come una cosa, ma significa tanti processi in divenire, per ogni persona con la quali parli, comunichi. Se ti immagini “le relazioni” come qualcosa di “statico” ne avrai eccome di delusioni nelle tue aspettative. Se ti fai un’idea delle relazioni (metodo deduttivo) e la applichi in modi analoghi e più probabile che le cose vadano male. E se invece alcune relazioni non vanno come desideri questo non è un buon motivo perché non possano andare meglio delle altre (metodo induttivo). Hai compreso, comunque, l’importanza di coltivare delle buone relazioni. Coltivare è un termine metaforico. Forse innaffi o concimi le relazioni? Questa è l’importanza delle metafore, con le metafore esprimi dei concetti che diversamente non avresti modo di esprimere, per dare il senso che desideri a ciò che provi.

    L’importanza dei pari e dispari

    Proprio per questo motivo è utile avere i propri gruppi di pari e di dispari. I pari sono coloro con i quali condividi molti valori. Ti ricordo che, le delusioni accadono spesso in quelle relazioni di gruppi di pari. Dove tu credi che, condividendo gli stessi valori, il modo in cui si manifestano debba essere identico o analogo al tuo. E invece non è così.

    I gruppi di dispari, sono coloro che tu frequenti, amici o colleghi di lavoro o clienti, o parenti, anche se non la pensano come te. Non hai molti valori in comune, ma ti permettono di vedere le cose mettendoti dalla parte del giovane monaco, e di  comprendere che, a volte, nella vita sarai un gatto e una volta l’altro. Inoltre, ti aiuteranno, probabilmente, a volte, senza neanche rendersi conto, a non affezionarti troppo a certe idee. Ti permetteranno di “far lavorare” quella modalità induttiva, mettere in crisi quella deduttiva e a scoprire nuove analogie e nuove metafore.

    La necessità dell’altro

    Di conseguenza, quell’esercizio nell’ultimo post ha lo scopo di rispondere alla domanda che spesso pongo ai miei clienti nelle sessioni di counseling: come fai a vedere la tua schiena? Come fai a vedere la punta del tuo naso? Come fai a vedere il tuo volto se non hai uno specchio? Il senso è: per conoscere degli aspetti di noi abbiamo bisogno “dell’altro” di qualcuno che ci conosce e ci dica delle nostre qualità, dei nostri pregi e difetti (dal suo punto di vista ovviamente). E ascoltando l’opinione quella persona non gli risponderai nulla, perché è un dono che ci offre, è qualcosa che non potremmo sapere, in quel modo, senza di lui. Bada bene, quella descrizione non siamo noi, ma qualcosa che ci assomiglia molto (se credi che quella persona ti conosca abbastanza bene) su cui puoi meditare.

    E così, in queste righe, abbiamo ricapitolato in un altro modo tutto quello che hai appreso nei post precedenti, trovando altri nuovi spunti di riflessione riguardo all’argomento che stiamo trattando!

    Distinzione tra aspettative e obiettivi

    Per terminare questo post, desidero parlarti del perché io abbia deciso parlare di aspettative e non di obiettivi. Di solito nel mondo della crescita personale si parla poco di aspettative e più spesso di obiettivi, gli obiettivi si intendono come qualcosa di concreto da realizzare, le aspettative come qualcosa di più “confuso”, lo credo anch’io e so che non possiamo fare a meno di crearci delle aspettative e per questo ho voluto parlarne.

    Al termine aspettative si associa l’idea di “passività”, che spesso implica. Eppure, non possiamo non crearci delle aspettative su innumerevoli aspetti della nostra vita.

    Etimologia della parola aspettativa

    Il termine aspettativa deriva dalla parola latina expectare e significa aspettare. È composto da ex che significa fuori e spectare, cioè “guardare da fuori”. Quindi, come ci suggerisce la sua etimologia, possiamo definire l’aspettativa come l’attesa del verificarsi di qualcosa. Una previsione volta a farci orientare nel futuro nella quale non c’è, almeno ancora, un nostro impegno perché ciò che desideriamo si realizzi.

    Osservando l’aspettativa in questi termini mi sono chiesto: cosa deve accadere perché non si tramuti in una delusione, posto che l’aspettativa non è ancora però un impegno concreto?

    Conclusioni su come valutare l’esperienza: la delusione

    La parola “delusione” significa prendersi gioco si tratta ancora una volta di un termine che sottende che ci sia una forza esterna, che abbia deciso che qualcosa non è andato … come c’è lo aspettavamo. E di conseguenza delusione e aspettative sono due termini che sottendono che quello che è accaduto non dipende da noi.

    Quello che ho voluto dimostrarti in tutti questi post è che, invece, dipende da te, se non sempre sicuramente molto, molto spesso e quando non dipende da te l’esito di quella delusione, dipende da te il modo in cui reagisci a quella delusione, sempre.

    Per terminare questo post non ho inserito esercizi o racconti, ti rimando al prossimo, e ultimo, per aggiungere una risorsa che ti può essere utile per far si che le aspettative non si tramutino in delusioni o che ti possa permettere di superare quelle delusioni.

    Valutare l'esperienza: risorse per superare le delusioni
    Valutare l’esperienza: risorse per superare le delusioni

    Se in quello che hai letto ritrovi un tuo problema, se ti risuona familiare la situazione descritta, o se avverti che in qualche modo l’argomento trattato ti riguardi, puoi contattarmi chiamandomi al numero 366-3672758 , oppure puoi inviarmi una e-mail a francesco.panareo@gmail.com. Molti clienti prima di te hanno fatto lo stesso, valuta tu quella che è la scelta migliore per te.

    Decidere di risolvere i problemi di relazione interpersonale e di coppia e vivere una maggiore condizione di serenità, credo che sia importante per ognuno di noi. Non posso sapere se decidi di contattarmi, ma posso augurarmi che tu faccia del tuo meglio per realizzare la vita che desideri.

    Se desideri poi approfondire questo argomento, o altri, puoi ugualmente contattarmi, il tuo feedback è importante per me, e mi permette di scrivere degli articoli maggiormente orientati ai tuoi interessi.

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