La responsabilità del fallimento

    Partire da sé in caso di delusione

    Ed eccoci qui, con questi ultimi post terminiamo la serie di articoli sui concetti di aspettative e delusioni. Evitiamo di far riepiloghi, aspetto a cui abbiamo dedicato complessivamente tre post e focalizziamoci proprio sui concetti di aspettativa e delusione, e nello specifico su responsabilità.

    Concetto di aspettativa e delusione

    Cos’è una aspettativa? È una previsione, un auspicio rispetto all’esito di un certo proposito, che assecondi la soddisfazione di un nostro bisogno, uno o più di uno.

    E cos’è una delusione? Oltre ad una aspettativa mancata, che connette quindi questo concetto al precedente, è anche un sentimento relativo alla mancata soddisfazione di una aspettativa. E’ la comprensione, poco piacevole che qualcosa non “è andato” come volevamo

    Anche una aspettativa è connessa ad un sentimento, che potrebbe essere di speranza, ad esempio, o di fiducia, o di certezza.

    Tornando alla delusione quindi cos’è? È il momento in cui si sbatti la faccia contro la realtà.

    Esempi pratici di delusioni

    È il momento in cui ci si dice, ad esempio che quel programma per perdere peso non ha funzionato. Oppure ci si rende conto che quella relazione è fallita, o quel progetto di lavoro è naufragato. E’ il momento in cui ti dici: mi sono iscritto in palestra e per una serie di motivi non ci sono andato la prima volta, la seconda, ecc.
    E alla fine ho deluso me stesso. Per inciso, le palestre chiedono di acquistare dei pacchetti non a caso. Le persone si iscrivono “sull’onda”, ad esempio di un problema di salute e per consiglio del medico di fare attività fisica. Poi, sentendosi un po’ meglio cambiano idea e disertano la palestra. Ma nel frattempo non hanno, comunque, realizzato quell’obiettivo di perdita di peso che si erano prefissi quando si erano iscritti.

    Cos’è anche una delusione? Forse è un’opportunità di imparare qualcosa di nuovo. Non è detto che sbagliare ci permetta di comprendere cosa si sia sbagliato. Magari, si presuppone che la causa della delusione sia responsabilità di altri, e potrebbero esserlo. Ma come capire quanto è nostra responsabilità? 

    Due processi di pensiero per l’attribuzione della responsabilità

    Fondamentalmente, possiamo convincerci di qualcosa attraverso due processi di pensiero: Per alcune persone lo strumento oggettivo che gli permette di riportarli alla realtà è il confronto con altri. Il nostro gruppo di pari o di dispari

    Altre persone, invece, si convincono solo se “scatta” qualcosa dentro di loro. Non esistono pari e dispari, e se quel processo di autovalutazione non è efficace, generalmente, attribuiscono la responsabilità dei propri fallimenti ad altri. Senza supporre di aver qualcosa da imparare e continuando, in modi diversi, a commettere sempre gli stessi errori. E di conseguenza a generare sempre gli stessi fallimenti. Poi possono ovviamente apprendere che cosa sbagliano. Ma il loro apprendimento non dipende mai dalle opinioni degli altri, ma sempre da una elaborazione propria, che prescinde dal pensiero altrui.

    Le sfumature

    Poi abbiamo delle “sfumature”, delle quali abbiamo già parlato in un post precedente. Può accadere che chi decide “da sé” voglia ascoltare anche l’opinione degli altri, o che chi decide sulla base del confronto elabori una propria idea. Ma fondamentalmente i modi di convincersi di qualcosa sono due.

    L’aspettativa come fuga dal presente

    E allora cosa è una delusione? È un sentimento relativo ad un evento del passato, che non è più reale nel momento in cui lo pensi.

    Vediamo questo concetto più nel dettaglio. La delusione è una creazione della mente in cui si rivive un evento passato, più remoto: l’aspettativa. Lo si confronta con un evento passato più recente: l’esito di quella aspettativa, e se ne trae la consapevolezza conscia del sentimento della delusione

    La speranza

    Perché le aspettative generano le delusioni? Per tanti motivi. Un buon motivo è perché l’aspettativa viene generata come una fuga dal presente, della quale, per come è strutturato il cervello, non possiamo fare a meno. Ed è basata, spesso sul sentimento della speranza.

    Ti sarà capitato di pensare: spero di trovar parcheggio! Poi non lo trovi e incominci a pensare: tutti oggi dovevano fermarsi qui!

    Responsabilità: tutti oggi devono fermarsi qui
    Responsabilità tutti oggi devono fermarsi qui

    Il rapporto causa effetto

    Quello che accade è che si crea un rapporto di causa ed effetto. Effetto che noi crediamo indipendente dalla nostra volontà ed è connesso ad una volontà altra, di una persona o di un gruppo di persone. La “colpa“, in questo caso, è sempre degli altri. In questo caso, è di tutti coloro che, “magicamente”, hanno deciso di occupare l’area in cui desideravamo parcheggiare!

    Attribuire la responsabilità a una causa esterna

    Quando la delusione comporta l’attribuzione di una responsabilità a una causa esterna a sé (il partner, il collega di lavoro, la società, ecc.), quello è il sintomo, da parte di chi sta vivendo quella delusione, di non aver compreso le proprie responsabilità nell’aver generato la delusione stessa.

    L’esempio del parcheggio

    Tornando all’esempio del parcheggio, può accadere che ci si ripeta qualcosa del tipo: lo sapevo che andava così! Di solito, quando ascolto quella frase mi chiedo: e se lo sapevi perché ti sei messo in quella situazione? Poi l’idea ce l’avrei, ma magari ne parlerò in un post specifico. In questo caso, attribuiamo la responsabilità a noi stessi, non chiedendoci come siamo riusciti (e soprattutto perché), a metterci volontariamente in quella situazione indesiderata.

    La responsabilità del presente

    Ma, a prescindere dal fatto, se quella causa effetto sia generata da noi, o da altri. Il senso è lo stesso: si trae un evento dal futuro (l’aspettativa), creando così una fuga dal presente.

    Quello che mi appassiona di questo rapporto di causa ed effetto e di fuga dal presente è che non possiamo fare a meno di sperare di trovar parcheggio, o credere che quel nostro nuovo lavoro andrà bene, o convincerci che quella relazione durerà tutta la vita. Per poi imbufalirci contro noi stessi, o il mondo, per non aver trovato parcheggio, scoprire che “il mercato”, i clienti, la concorrenza, ecc. ci hanno deluso, o che il partner non era come credevamo fosse. E’ più raro, in questa circostanza, credere che invece noi non fossimo in quella relazione come noi stessi ci saremmo aspettati!

    E allora cosa fare? Quale risorsa ci può tornare utile per non cadere in questo tranello mentale in cui in sostanza non viviamo il presente? Dove possiamo accettare che, se vuoi trovare parcheggio devi cambiare orario o se devi andare in un certo posto cambi proprio mezzo di trasporto, perché pianifichi lucidamente quello che farai?

    Le scuse per i propri fallimenti

    Il mercato, la gente sono solo le scuse per giustificare i propri fallimenti perché non si è fatto un business plan efficace. E poi non esiste “il marketing” esistono le azioni, gli step e magari alcuni erano corretti e altri no. O forse nessuno step era corretto.

    È nelle coppie è sempre colpa dell’altro, o di stessi se non si è capito l’altro. Quando, invece, chi non comprende i propri errori, semplicemente, non sa imparare. E in fondo nessuno può valutarsi oggettivamente perché non siamo numeri, come ripeto spesso, “nessuno si salva da solo”. Ma costa fatica ammettere i propri fallimenti.

    Beh, quello che credo è che la differenza non la faccia l’impegno di per sé. Certo, ottenere dei risultati, tramutare le aspettative in obiettivi concreti e poi in risultati a volte costa un impegno grande quanto una vita intera. Ma non è solo questione di impegno.

    Saper Pianificare

    Come ti ho accennato, conta dell’altro, anzi, contano tante altre cose. Per prevenire delle delusioni è fondamentale, saper pianificare le aspettative tramutandole in obiettivi concreti. E l’attività di pianificazione la vedremo più avanti.

    Allineare gli obiettivi con i propri valori

    È importante, poi, che quello che desideri sia allineato con i tuoi valori come ho scritto in un precedente post. Nelle sessioni di counseling di coppia faccio fare ai miei clienti un lavoro approfondito sui valori. E i partner capiscono tanto, l’uno dell’altro, proprio grazie al riconoscimento e all’esplorazione dei reciproci valori

    Responsabilità: allineare gli obiettivi con i propri valori
    Responsabilità: allineare gli obiettivi con i valori

    Se in quello che hai letto ritrovi un tuo problema, se ti risuona familiare la situazione descritta, o se avverti che in qualche modo l’argomento trattato ti riguardi, puoi contattarmi chiamandomi al numero 366-3672758 , oppure puoi inviarmi una e-mail a francesco.panareo@gmail.com. Molti clienti prima di te hanno fatto lo stesso, valuta tu quella che è la scelta migliore per te.

    Decidere di risolvere i problemi di relazione interpersonale e di coppia e vivere una maggiore condizione di serenità, credo che sia importante per ognuno di noi. Non posso sapere se decidi di contattarmi, ma posso augurarmi che tu faccia del tuo meglio per realizzare la vita che desideri.

    Se desideri poi approfondire questo argomento, o altri, puoi ugualmente contattarmi, il tuo feedback è importante per me, e mi permette di scrivere degli articoli maggiormente orientati ai tuoi interessi.

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