La scelta migliore per te

    Basa le tue decisioni sulla tua reale scala dei valori

    Quante volte ti è già accaduto di sentirti in difficoltà nel fare una scelta importante? Magari trovandoti davanti ad un bivio, hai valutato che entrambe le scelte avevano dei vantaggi e degli svantaggi, come la maggior parte delle volte in cui ci troviamo a prendere una decisione che riteniamo difficile, ed è stato un problema comprendere la scelta migliore da fare.

    Fare un scelta per poter guardare avanti

    Ricordo di aver letto su un blog di un collega che “decidere” e “recidere” etimologicamente hanno la stessa radice. Quando prendi una decisione, valuti una possibilità, escludendone altre. Ecco perché mi piace la connessione fra decidere e recidere, perché ti permette di portare il passato alle spalle e decidere di guardare avanti.

    La scelta migliore per te per guardare avanti
    La scelta migliore per te

    La mancanza di consapevolezza dei valori porta a inevitabili incomprensioni

    Tornando a cosa accade quando prendiamo una decisione, in un post precedente abbiamo parlato dei valori e di come la consapevolezza dei nostri valori sia uno dei modi con i quali possiamo comprendere il perché di alcune nostre decisioni o delle decisioni del nostro partner.

    I valori sono mappe cognitive

    Abbiamo detto anche come sia importante mettere su carta i nostri valori per incominciare a capire quali siano. Abbiamo aggiunto, poi, che i valori sono delle mappe cognitive, cioè delle parole che racchiudono per ognuno di noi un mondo e quindi la stessa parola ha per te e per il tuo partner significati sensibilmente diversi. Infine, abbiamo aggiunto che i criteri di quei valori, il modo in cui li realizziamo, sono, tanto la strada per la nostra realizzazione personale, che un eventuale motivo di incomprensione con il nostro partner.

    I primi vent’anni di vita, determinano i nostri valori, ma i criteri cambiano

    Abbiamo fatto degli esempi nei quali hai compreso come ciò che ritenevi importante a vent’anni non è uguale a ciò che ritieni importante a quaranta. Aggiungiamo ora che, sostanzialmente intorno ai vent’anni, la nostra scala dei valori e pressoché formata. Il sociologo Morris Massey ha elaborato l’ipotesi per le quali, in questo periodo da cinque a vent’anni, con l’influenza della famiglia, delle relazioni che abbiamo, entro quella fascia di età e degli eventi significativi che viviamo entro quel periodo di vita, si creano i valori. In realtà, ciò che accade dopo i vent’anni, per cui diamo più valenza ad alcuni eventi piuttosto che ad altri, riguarda i criteri che concretizzano quei valori che in realtà sono astratti.

    Il valore come concetto

    Per intenderci, se per te è importante il valore responsabilità, il modo in cui lo esprimi è diverso se hai quindici anni e magari a scuola menti al professore, affermando di star poco bene per saltare un compito in classe o se di anni ne hai quaranta, ti è nato il primo figlio e hai un lavoro precario. Nel primo caso, la responsabilità non è poi così importante in quel contesto, anche se per te è importante come valore, ma puoi non avvertire una grande responsabilità nei confronti del compito in classe. Nel secondo caso, le circostanze ti faranno fare i salti mortali per stabilizzare la tua situazione professionale, perché ti senti fortemente responsabile verso tuo figlio. Quindi quel concetto per te è sempre stato importante, ma, mentre non lo era nei confronti del compito in classe, lo è verso tuo figlio.

    In questo post apprenderai meglio questo concetto e comprenderai, perché a volte puoi sentirti come combattuto nel prendere una decisione.

    Un esempio di scelta in un percorso di vita

    Ti farò ora un esempio, volutamente esemplificativo, che ti permetterà di comprendere meglio questo concetto e di chiarirti le idee. 

    L’influenza dei genitori nella formazione dei valori

    Immaginiamo una persona nata nel 1990. Poniamo che suo padre sia stato una persona piuttosto ordinata e questa persona abbia fatto suo quel comportamento, perché è scaturito come importante il valore dell’ordine, in diversi ambiti, professionali e personali. Suo padre gli/le ha spiegato che avere la sua cameretta in ordine avrebbe comportato, ad esempio, la sua approvazione che per lui/lei era importante. Sua madre è stata di esempio, per il modo in cui con gentilezza e decisione è riuscita a risolvere parecchi problemi e ha visto questa figura che, con garbo, ma in modo sempre molto deciso, ha saputo proteggerlo/la.

    Poniamo, poi, che entrambi i genitori abbiano avuto nei suoi confronti, complessivamente, un comportamento affettuoso, senza prevaricare o generare ansie, anzi hanno incoraggiato la sua autonomia. Ha avuto spesso dei parenti in casa, che sono stati vicini e i suoi genitori hanno trasmesso il valore della famiglia, che ha “ereditato”, poiché ha trovato un riscontro positivo nel relazionarsi con tutti loro. 

    Infine, entrambi i suoi genitori sono sempre stati, fra di loro, persone piuttosto allegre e ironiche, hanno apprezzato quando aveva anche lui/lei questi atteggiamenti, perché hanno ripetuto spesso che essere tristi è qualcosa dal quale non si ottiene nulla.

    Il valore dell’impegno e gli anni scolastici

    Andando a scuola, la sua insegnante preferita gli/le ha trasmesso il valore della curiosità. Per lui/lei, conoscere il perché delle cose è stato fondamentale. Gli/le piaceva studiare alcune materie più di altre, e lo stesso è stato per i suoi amici. E’ cresciuto/a nella consapevolezza che l’impegno fosse un valore importante per realizzare i propri sogni.

    Le scelta nelle relazioni: il valore amicizia e il valore amore

    Ha iniziato a frequentare le prime amicizie e ad allontanarsi dal nucleo familiare, creando nuove relazioni che gli/le hanno permesso di realizzare legami profondi e di apprendere tanto. Quelle esperienze gli/le hanno permesso di assaporare una nuova libertà, poiché si sono modificati i vecchi legami (familiari), venendosi a creare nuovi legami di amicizia e alcuni di loro sono stati molto profondi. Di conseguenza, per lui/lei il valore della libertà e dell’amicizia sono importanti, e gli/le hanno permesso di crescere serenamente. In quel periodo, ha avuto i primi flirt con l’altro sesso, con curiosità, un po’ di apprensione e la sfrontatezza tipica di quell’età. I suoi genitori hanno approvato quei comportamenti, senza essere asfissianti e sapendo dosare i momenti in cui dargli/le le indicazioni opportune. Ha creato così un suo certo ideale di partner.

    Il valore sicurezza

    Essendo nato/a nel 1990, aveva undici anni quando ha visto le torri gemelle crollare su se stesse, dopo essere state centrare da due boeing. Anche se era un bimbo o una bimba, ha compreso come la sicurezza sia un valore importante e che magari questo mondo non è poi tanto sicuro come credeva, e questo glielo lo hanno ripetuto i genitori, i familiari e gli insegnanti. Quando nell’adolescenza ha incominciato a “infrangere le regole”, che è il processo naturale che segue ogni adolescente per definire la propria identità e comprendere i propri limiti, ha appreso maggiormente il concetto di libertà e ha compreso quali fossero i suoi limiti. D’altronde, i nostri lobi prefrontali, quella parte del cervello che ci permette di valutare, ad esempio, le conseguenze delle nostre scelte, terminano di formarsi intorno ai vent’anni.

    I suoi genitori non si sono dimenticati di quando sono stati loro degli adolescenti e sono riusciti, generalmente a fatica, come ogni genitore, a mantenere quell’equilibrio fra essere un suo confidente, non essere suo amico e saper indicare i limiti da non travalicare assolutamente, continuando a fare da esempio.

    Per quanto gli/le riguarda o non ha mai travalicato quei limiti o gli/le è andata bene quando lo ha fatto o i suoi genitori lo hanno saputo e hanno sperato che comunque non avrebbe spostato i suoi paletti “troppo oltre”. In un qualche modo ha fissato i suoi comportamenti e ha superato l’età dell’adolescenza.

    Individuiamo i valori più significativi per ogni contesto

    Ricapitoliamo un po’ questo percorso e troviamo una serie di valori: l’ordine, “l’essere deciso”, la gentilezza, l’ironia, l’allegria, la famiglia, la curiosità, la libertà, l’apprendimento, la sicurezza, l’impegno. Altre esperienze, con i coetanei che ha vissuto, gli/le hanno permesso di dare maggiore importanza ad altri valori, ad esempio l’amore e l’amicizia. Si spera che l’amore provenga, tanto dal contesto familiare, osservando i suoi genitori, che dalle sue prime esperienze con i suoi partner.

    La scelta migliore per te dipende dalla tua scala di valori
    La scelta migliore per te

    Abbiamo, così, individuato i valori più significativi di questa persona. Alcuni compariranno maggiormente in alcune aree, ad esempio l’impegno e la gentilezza nel lavoro e l’allegria e l’ironia nelle relazioni sociali.

    Se dovessi chiedere a questa persona quali sono i suoi valori nella relazione di coppia, prenderà come riferimento la sua famiglia, se ha valutato che quel tipo di unione può essere per lui da esempio. Se gli/le dovessi chiedere quali sono i suoi valori in ambito professionale, farà rifermento a ciò che ha accettato come modello dai suoi insegnanti, dalla famiglia e dalle esperienze che ha ricevuto dal suo gruppo di amici.

    I modi diversi di interpretare i valori familiari

    Prima di continuare, faccio una precisazione. La scala dei valori, nell’esempio che ho fatto, scaturisce come un percorso lineare del tipo: i miei genitori avevano questi valori, io ho questi valori. È sempre così? Ovviamente no. L’esempio dei genitori o degli insegnanti o degli amici verrà sempre interpretato in un modo o in un altro. Ho conosciuto persone che hanno sviluppato un forte valore della responsabilità, poiché non lo trovavano nei genitori. Il caso classico è quello dei fratelli che hanno caratteri molto diversi e sicuramente scale dei valori molto diverse. È sempre il modo in cui viviamo le esperienze e le interpretiamo, che determina il senso che poi gli diamo.

    Una scelta consapevole deve soddisfare il tuo valore più importante

    Arrivati a questo punto, possiamo incominciare a dare una risposta alla domanda che ti ho fatto all’inizio del post. Cosa accade quando sei combattuto/a in una scelta, magari trovandoti davanti ad un bivio? La prima cosa che puoi fare è determinare la mappa dei valori, nel contesto che riguarda quella scelta, e capire poi, delle due opzioni, quali valori soddisfano. Semplificando un po’, potrei dirti che è preferibile orientarsi verso la scelta che soddisfa il valore più importante.

    Esercizio: definisci la tua mappa dei valori

    Ti suggerisco, riprendendo quanto ti ho detto nel post precedente, se non l’hai già fatto, in un momento di tranquillità di prendere carta e penna e di scrivere i tuoi valori, in relazione al contesto che ritieni più opportuno. Puoi prendere come ambito il lavoro, le relazioni di coppia, la famiglia (specificando se stai parlando della tua famiglia d’origine o di quella attuale, potrebbero esserci delle differenze), la tua vita sociale, ecc.

    Il gioco della torre

    Poniamo che, ad esempio, rispetto alle relazioni di coppia tu scriva le parole: amore, intimità, fiducia, sesso, comprensione, passione e allegria. Quello che stai facendo, ora, è scoprire la tua scala dei valori. Mantenendo la sequenza, così come l’hai scritta inizialmente, il primo passo è fare il “gioco della torre”, cioè, partendo dal secondo valore, in questo caso l’intimità, chiederti se è più importante del primo, e poi via a seguire chiederti se tutti gli altri sono più importanti del primo. Può darsi che l’amore rimanga al primo posto o che un altro dei valori che hai scritto prenda il suo posto. Quello che è certo è che, quando avrai terminato di fare il “gioco della torre”, la scala dei valori sarà diversa dalla sequenza iniziale. 

    Comprendere i criteri che definiscono meglio i valori

    A questo punto, hai la tua scala dei valori per l’ambito relazioni di coppia. Il passo successivo sarà andare a comprendere i criteri di quei valori, e questo accade dopo una serie di domande specifiche, cioè cosa devi vedere, sentire, avvertire perché ci “sia” quel valore, e quali comportamenti ci devono essere da parte del partner

    Il counseling di coppia per iniziare un percorso di consapevolezza reciproca

    Quello che accade, invariabilmente, quando propongo questo esercizio in studio ai miei clienti, durante una sessione di counseling, è che la persona, all’inizio, non ha una idea specifica di cosa deve accadere perché per lei si possa realizzare il valore più importante nella relazione (qualunque esso sia). O almeno, quando viene da me una coppia che si trova a vivere un periodo di crisi, scopre che questo passaggio, che personalmente lo ritengo l’inizio di un percorso di consapevolezza reciproca, comporta la scoperta di alcuni comportamenti di cui non ha la minima idea.

    Per te che stai leggendo questo post, la domanda che puoi porti ora, dopo aver definito la tua scala dei valori, ad esempio nell’ambito delle relazioni di coppia è: cosa deve fare di specifico il mio partner perché io avverta che sia soddisfatto quel valore nella nostra relazione? Quale comportamento specifico deve avere, mi deve dire delle parole? Quali? Con quale tono? Deve compiere dei gesti? Quali? Cosa devo vedere che faccia?
    E inoltre: cosa devo fare o dire io e come mi devo comportare specificamente? Ecc.

    Perché il counseling in studio

    Faccio sempre fare queste domande e cerco le risposte ai miei clienti in studio, durante le mie sedute di counseling, per far comprendere meglio i criteri dei loro valori e poi chiedo loro di continuarle a casa. Lo inizio in studio, poiché l’aspetto fondamentale in tutto questo è il clima in cui avviene. L’assenza di giudizio e la curiosità di apprendere qualcosa di nuovo sono alla base di quel clima e sono parte integrante del mio lavoro, per questo è necessario iniziare sempre in studio.

    La condivisione delle esperienze

    Solitamente, poi, affianco a questo compito degli altri esercizi che permettono di esplorare la consapevolezza reciproca a più livelli, allo scopo di orientare, poi, entrambi i partner, verso un percorso di condivisione reciproca delle proprie delle esperienze.

    I problemi dovuti alla mancanza di conoscenza e di errata interpretazione

    Quello che ne viene fuori da tutto questo, è la scoperta di come alcune incomprensioni reciproche, in realtà, erano solo frutto di una mancanza di conoscenza dei propri comportamenti e di quelli del partner e di come tante presupposizioni “non mi ama perché …” dipendevano solo dalla mancata conoscenza del modo di vivere certe esperienze del proprio partner. Chiaramente, questa non è la soluzione dei problemi della coppia, ma lo vedo come un buon inizio per conoscersi ad un livello più profondo.

    Conclusioni

    Il risultato che abbiamo ottenuto è la possibilità di connettere la nostra scelta al valore più importante che insieme siamo riusciti ad individuare. Poi, ovviamente, se questo è argomento di una sessione di counseling, durante la sessione si valutano insieme anche le conseguenze di quella scelta, le emozioni che ci sono in gioco e tanto altro.

    La scelta migliore per te
    La scelta migliore per te

    In un prossimo post tratteremo proprio più dettagliatamente le conseguenze della scelta, utilizzando nuovi strumenti.

    Se in quello che hai letto ritrovi un tuo problema, se ti risuona familiare la situazione descritta o se avverti che in qualche modo l’argomento trattato ti riguardi, puoi contattarmi chiamandomi al numero 366-3672758. Oppure puoi inviarmi una e-mailfrancesco.panareo@gmail.com. Molti clienti prima di te hanno fatto lo stesso, valuta tu quella che è la scelta migliore per te.

    Decidere di risolvere i problemi nelle relazioni e vivere una maggiore condizione di benessere credo che sia importante per ognuno di noi. Non posso sapere se decidi di contattarmi, ma posso augurarmi che tu faccia del tuo meglio per realizzare la vita di coppia e di famiglia che desideri.

    Se desideri poi approfondire questo argomento o altri puoi ugualmente contattarmi. Il tuo feedback è importante per me, e mi permette di scrivere degli articoli maggiormente orientati ai tuoi interessi.

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