La comunicazione armonica

    I requisiti che creano sintonia nel dialogo evitando i contrasti

    Ciao, ti è mai accaduto di sentirti in armonia con qualcuno? Magari qualcuno che conoscevi da poco? Certamente, ti sarà accaduto di incominciare a chiacchierare con lui e renderti conto che il tempo era volato via? All’opposto, ci sono delle persone che ritieni “a pelleinsopportabili? Ognuno di noi ne ha. Se poi quelle persone sono dei colleghi di lavoro o dei clienti o dei parenti diventa tutto più difficile. Oggi scoprirai cosa accade quando si è in sintonia con il proprio interlocutore e si crea una comunicazione armonica. O cosa accade quando questo non succede e nascono dei contrasti.

    Riassunto del post precedente: L’ascolto attivo

    Nel post precedente hai iniziato a comprendere quali sono le difficoltà che si pongono quando ti trovi a comunicare, in ambito personale o professionale con un interlocutore che ti espone un problema di tipo relazionale. Non ti sta probabilmente richiedendo esplicitamente una soluzione, ma per il fatto che te ne sta parlando, evidentemente, si aspetta che tu possa quanto meno ascoltarlo. In modo da non farlo stare peggio, comprenderlo e creare le condizioni perché al termine della discussione il suo stato emotivo sia migliore di quello iniziale.

    Abbiamo detto che questo tipo di ascolto si chiama ascolto attivo, e che ce ne sono diverse tipologie. Le vedremo meglio nei prossimi post, quando concluderemo l’argomento.

    Sintetizziamo l’ascolto attivo in 3 punti

    Possiamo sintetizzare il post precedente nei seguenti punti:

    • Per ascoltare efficacemente il tuo interlocutore serve un metodo.
    • Il principale nemico di ogni forma di ascolto consiste nel credere che la tua realtà, e di conseguenze i tuoi giudizi (positivi o negativi) e quindi le tue soluzioni, siano efficaci anche per il tuo interlocutore.
    • Generare dei giudizi, significa, da parte tua, generare un dialogo interno, questo significa semplicemente parlarsi dentro. Parlarsi dentro mentre si ascolta il proprio interlocutore significa non ascoltarlo per ascoltare te stesso e di conseguenza non comprendere cosa ti sta dicendo.
    • Per ridurre quel dialogo interno puoi apprendere a focalizzare la tua attenzione verso un obiettivo specifico (le parole che pronuncia, chi ascolti, una sensazione, una immagine).
    La comunicazione armonica: ascolto attivo
    La comunicazione armonica: ascolto attivo

    Esempi pratici per definire la comunicazione armonica

    Ti invito a fare alcune considerazioni utilizzando tre semplici esempi.

    Esempio 1): quando si parla con un bambino

    Credo tu abbia notato che quando parli ad un bambino usi un linguaggio semplice. Soprattutto, se siete uno di fronte all’altro, tendi fisicamente naturalmente ad abbassarti, come per avere la stessa altezza. Ti porti metaforicamente al suo “livello”.

    Esempio 2): una coppia che cammina insieme

    Hai mai notato, nelle coppie e facile da vedere, che se i due partner hanno altezze diverse, quando camminano hanno lo stesso passo? Non sempre ovviamente, ma il punto è che è controintuitivo. Se le due persone hanno altezze diverse e la lunghezza delle gambe è diversa anche il passo dovrebbe essere naturalmente diverso. Invece, potrai notare che molto spesso accade che due persone camminino con lo stesso passo. Quindi, uno dei due tende naturalmente ad accorciarlo e l’altro ad allungarlo.

    La comunicazione armonica: camminare con lo steso passo
    La comunicazione armonica: camminare con lo steso passo

    Esempio3): dialogo tra persone con familiarità

    Ti è mai accaduto poi quando sei in intimità e familiarità con una persona di notare che uno dei due è come se completasse le frasi dell’altro? Ricordi di quando era piacevole ascoltare cosa diceva il tuo partner? Il vostro dialogo era naturalmente in armonia. Quando uno dei due terminava di parlare l’altro ricominciava. Come in una danza di parole, e a volte sembrava che entrambi sapeste come terminare il pensiero dell’altro.

    Per poter dialogare è necessario usare la stessa lingua

    Infine, ti chiedo ti verrebbe spontaneo parlare con una persona che parla con una lingua diversa dalla tua usando la tua lingua? Ovviamente no. Sarebbe incomprensibile. Per parlare due persone devono usare la stessa lingua. È curioso che nelle coppie le frasi che ascolto più spesso sono: sembra proprio che parliamo due lingue diverse. Oppure: non mi capisce! Eppure, la lingua è la stessa.

    Cos’hanno in comune i primi tre esempi? Che, se ritieni di voler condividere una parte del tuo mondo con il tuo interlocutore, in qualche modo, “risuoni” in armonia con il suo mondo, ti rispecchi in lui. Questa è proprio la comunicazione armonica.

    Adattarsi e armonizzare è un prerequisito per la comprensione reciproca

    Questo accade quando decidi di parlare con un bimbo e cambi il tipo di parole che usi, per rendere comprensibile il tuo pensiero a lui. E automaticamente tendi ad abbassarti, per vederlo chiaramente di fronte a te e perché ritieni che cambiare il linguaggio e l’altezza sia un prerequisito perché ti possa comprendere

    Accade quando due persone camminando insieme tendendo, inconsciamente, ad armonizzare il passo, in modo tale che possano parlare e vedersi più facilmente e “assomigliarsi” perché quelle due persone in quel momento amano stare insieme e conoscersi e sanno di voler condividere le proprie esperienze.

    Esempio di mancanza di comunicazione armonica con i figli adolescenti

    Quando due persone non si comprendono e sono in contrasto, una delle prime domande che uno dei due si pone è: cosa gli passa per la testa? Chiunque abbia dei figli adolescenti almeno una volta, e generalmente più d’una, si è posto una domanda del genere.

    Quello che accade quando si “rompe” quell’armonia nella comunicazione è che manca l’interesse per conoscere il mondo dell’altro. Manca quella fascinazione reciproca che rende non solo efficace una relazione ma anche capace di suscitare delle emozioni profonde.

    I primi tre esempi sono dei classici, nel momento in cui siamo vicini a qualcuno che ci interessa, riducendo le differenze, di età, fisiche, di pensiero. Nell’ultimo invece si nota come si crea una certa barriera nella relazione e quindi nell’ascolto. Qual è una delle differenze principali? Che vediamo l’altro in noi, sentiamo quella similitudine con il corpo e con il linguaggio, quello significa entrare in una condizione di ascolto attivo.

    Siamo attratti da ciò che riteniamo autenticamente simile

    Ricorda, come appresi molti anni fa durante un percorso di formazione: siamo attratti da ciò che riteniamo autenticamente simile a noi. L’adulto che si abbassa per fare in modo da poter vedere il bimbo negli occhi lo fa spontaneamente: mette il bimbo nelle condizioni di essere attratto da lui e l’adulto abbassandosi è attratto dal voler essere al livello del bimbo.

    La comunicazione armonica: abbassarsi per comunicare
    La comunicazione armonica: abbassarsi per comunicare

    La coppia che passeggia non decide di camminare allo stesso passo, lo fa e basta. Quando ti sembra, ad esempio di saper completare le frasi di una persona con cui ti trovi bene a parlare insieme, e l’altra persona sente di saper fare lo stesso lo fate e basta.

    Le affinità avvicinano, le differenze tendono ad allontanare

    Quindi, quando vediamo delle affinità con il nostro interlocutore facciamo in modo di amplificarle, ci rispecchiamo in lui, quando valutiamo che ci siano delle differenze che non ci piacciono tendiamo ad amplificare anch’esse allontanandoci.

    Rispetto all’ultimo esempio, quello del contrasto, se consideriamo il rapporto genitore – figlio adolescente ricordati, se sei genitore, che chi cerca di “essere amico” del proprio figlio, come strategia per assomigliargli, fallisce come genitore. Perché quello non è un rapporto autentico.

    I genitori, specie in quella fase non possono essere amici, sono genitori e devono esercitare quel (difficile) ruolo e spesso i figli lo sanno meglio dei genitori, e scelgono per conto loro le loro amicizie. Tratteremo l’aspetto dell’ascolto attivo nel rapporto genitori figli in un post specifico.

    Esercizio di attenzione sulla comunicazione armonica e non armonica

    Fino al prossimo post di suggerisco di fare questo semplice esercizio:
    osserva cosa accade quando c’è comunicazione armonica e due persone parlano insieme, oppure camminano insieme. E nota come le posture e il tono si assomiglino. Potrai notare, invece, come, quando due persone sono in disaccordo, le posture sono come complementari.

    Esempio pratico e visivo di comunicazione non armonica

    Un classico esempio di comunicazione non armonica è quello in cui, mentre due persone litigano, uno dei due punta il dito verso l’altro, come ad accusare il proprio interlocutore. L’altro invece ha i palmi delle mani aperti verso l’alto come per scusarsi

    Se riesci poi a “distaccartimentalmente, mentre stai parlando con qualcuno (è più semplice se avete già sintonia), nota come sono le vostre posture, i toni e la velocità con la quale parlate entrambi.

    La comunicazione non verbale e l’ascolto attivo

    Ricorda che questi semplici esercizi, in cui stai ponendo attenzione alla comunicazione non verbale, ti permetteranno di apprendere molto velocemente come esercitare l’ascolto attivo. Svilupperemo ancora questo interessante argomento nei prossimi post.

    La comunicazione armonica
    La comunicazione armonica

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    Decidere di risolvere i problemi di relazione interpersonale e di coppia e vivere una maggiore condizione di serenità credo che sia importante per ognuno di noi. Non posso sapere se decidi di contattarmi, ma posso augurarmi che tu faccia del tuo meglio per realizzare la vita che desideri.

    Se desideri poi approfondire questo argomento, o altri, puoi ugualmente contattarmi, il tuo feedback è importante per me, e mi permette di scrivere degli articoli maggiormente orientati ai tuoi interessi.

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